04
Lug

La manicure perfetta

Esempio di ricostruzione effettuato nel Centro Venere
Esempio di ricostruzione effettuato nel Centro Venere

Avere mani sempre in ordine, con unghie curate alla perfezione, è il chiodo fisso di molte donne. Come darle torto? Delle mani curate sono un ottimo biglietto da visita. Sia che per lavoro le si metta spesso in mostra che nelle semplici attività quotidiane. Quante donne guardano le unghia della cassiera al supermercato o della signora che al banco della frutta sta facendo tranquillamente la sua spesa? Diciamolo chiaramente, noi “femminucce” scrutiamo con occhio critico ed attento le dieci dita delle donne “concorrenti” che affollano il nostro stesso posto pubblico. Indubbia allora la volontà di sfoggiare lo smalto più bello del reame. Eh già, lo smalto. Quello splendido strumento che però spesso ci fa brutti scherzi scheggiandosi ad un solo giorno dalla stesura. Inutile girarci attorno, ogni donna vuole il suo semipermanente o addirittura la sua sana ricopertura con gel o ricostruzione. Quanti miti, però, da sfatare a tal proposito! Il gel fa male, i raggi delle lampade per la polimerarizzazione idem, le unghie devono respirare e si potrebbe continuare all’infinito. Iniziamo allora a fare un pò di chiarezza.

BREVI CENNI DI ANATOMIA DELL’UNGHIA

Le unghie, proprie solo dei primati, sono produzioni cornee dell’epidermide, poste sulla faccia dorsale delle ultime falangi delle dita di mani e piedi.
L’unghia è formata da più strati cementati di corneociti, ripieni di fibre di cheratina immerse in una matrice amorfa. Si tratta di cellule morte, la cui durezza e resistenza è dovuta proprio alla presenza di cheratina. Per questo motivo l’unghia, pur essendo piuttosto rigida, possiede una discreta flessibilità.
La crescita dell’unghia è dovuta alla proliferazione delle cellule della matrice. Queste cellule sono disposte in maniera inclinata, per far sì che l’unghia cresca soprattutto in lunghezza e non in spessore. In condizioni normali la crescita è compresa tra 0,1 e 1 mm/die; le unghie delle mani crescono più in fretta di quelle dei piedi; rispetto alle altre dita, quelle dei pollici godono di una crescita più rapida. Infine, la proliferazione risente di un influsso quotidiano e stagionale, che fa crescere maggiormente le unghie di giorno e d’estate.

L’UNGHIA NON RESPIRA

Spesso si sente dire “l’unghia deve respirare, non copritela con gel o smalti semipermanenti”. Cosa c’è di più sbagliato di tale affermazione? L’unghia non è altro che un insieme di materiale morto (per non renderla troppo complicata) e i defunti, si sa, non respirano! Volendo inserirci nel mondo dei “precisini” possiamo dire che l’unghia nasce dalla matrice posta al di sotto delle cuticole. Da lì cresce. La parte che a noi interessa, quella visibile, è morta e dunque non respira. Possiamo decorarla a nostro piacimento con colori e materiali (sempre professionali s’intende) che meglio si sposano con le nostre esigenze. Piuttosto un consiglio: per rendere la “vita” più facile alle nostre splendide unghiette spalmare alla base (sulle cuticole) olii e creme nutrienti sarebbe abitudine buona e giusta.

RICOSTRUZIONE A GEL

La tecnica di ricostruzione delle unghie a gel è una tecnica che garantisce brillantezza e lucentezza elevate. Questa può essere usata sia da chi ha le unghie rovinate (esempio onicofagia) che da chi ha le unghie fragili, ma anche da chi desidera semplicemente abbellire le sue unghie naturali. Alcuni gel possono essere stesi direttamente sull’unghia naturale, altri invece vanno applicati sull’allungamento dell’unghia fatto ad esempio con tip. Le unghie più adatte per effettuare un trattamento estetico ricostruttivo a gel sono quelle molto flessibili, sottili ed elastiche, che tendono a sfaldarsi. Il gel per sua natura si adatta e penetra anche negli avvallamenti delle unghie rendendole resistenti e compatte, anche per chi con le mani lavora molto. La ricostruzione utilizza il gel come prodotto fondamentale che va steso sull’unghia e indurito mediante l’esposizione a raggi UV, tramite una lampada chiamata, volgarmente, “fornetto”. A seconda del metodo usato, trifasico o monofasico, si devono usare dei gel con caratteristiche diverse tra loro da far polimerizzare all’interno dell’apposita lampada.

SMALTO SEMIPERMANENTE

Lo smalto semipermanente altro non è che uno smalto da catalizzare, ossia da far asciugare sotto le già citate lampade UV. La particolarità di tale alleato femminile risiede tutta nella sua durata: si può arrivare a doverlo cambiare dopo 3 settimane. Ventuno giorni di smalto, senza nemmeno un graffio o una sfaldatura, sono una vera e propria manna dal cielo!

IL “FORNETTO CUOCI-GEL” FA MALE: UN MITO DA SFATARE

La larghissima diffusione della manicure realizzata con il metodo di ricostruzione o semipermanente ha portato a chiedersi se queste tecniche siano eseguite in sicurezza e senza rischi per la salute della pelle. Sotto accusa sono finiti i fornetti, accusati di rovinare la pelle o addirittura di provocare l’insorgenza di malattie. Fortunatamente ci hanno pensato dei veri medici a bloccare inutili allarmismi. Primo fra tutti, in un articolo apparso su Il Corriere della Sera, Nicola Mozzillo, direttore Dipartimento Melanoma dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli, che tranquillizza: “l’esposizione ai raggi ultravioletti -ha dichiarato l’oncologo riferendosi alle lampade usate per la manicure- non è così significativa da giustificare l’insorgere di una patologia tumorale“.

Insomma, basta affidarsi a professionisti del settore e far lavorare la fantasia. Colori e decorazioni non possono far altro che abbellire le nostre mani.